Una settimana volata. Il venerdì, finalmente.

La settimana è volata via, letteralmente: sono stato a Zurigo per una degustazione, partendo all’alba di lunedì per tornare, costretto ad anticipare il ritorno causa sciopero controllori di volo, nella nottata dello stesso giorno. Il martedì infatti mi attendeva un piccolo gruppo di giornalisti statunitensi a cui far esperire la Toscana bella e buona, fra una Firenze meno nota (indimenticabile la visita ai giardini Torrigiani) e la nostra migliore campagna viticola: il Chianti Classico e Montalcino.

In un attimo sono arrivato al venerdì mattina, quando ho avuto l’occasione di presentare un nuovo progetto legato alla responsabilità sociale di impresa, che mi sta stregando e appassionando e portandomi a tante nuove conoscenze e avventure professionali, Ruffino Cares.

Poi, finalmente, è giunto il venerdì sera, dove ho riabbracciato la mia famiglia e la mia casa, riappropriandomi della mia anima più autentica, a fine davvero di cinque giorni bellissimi, gustosi, stimolanti ma anche davvero stancanti e un po’ alienanti. 

Prima che calasse completamente il sole, ho potuto trascorrere del tempo in giardino. A Bisarno la natura ha beneficiato di giorni temporaleschi e molto instabili. Sono spuntati molti germogli nel semenzaio (ahimè filando un po’ troppo, quindi dovrò portarli alla luce e interrarli), anche i primi peperoncini seminati nei bicchierini di plastica. La tanta pioggia ha permesso al prato di spuntare e crescere discretamente (ora serviranno alcune risemine dove non è cresciuta), la fragole sono quasi marcite (ahimè) mentre sono ben cresciute tutte le aromatiche, soprattutto il basilico, quasi pronto per il primo pesto di stagione, e si intravedono noci e mandorle nei rispettivi alberi.